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I Marcatori Tumorali

Marcatori tumorali predittivi

I marcatori biologici (o biomarcatori) sono degli indicatori di processi fisiologici, di processi patologici o di risposte biologiche ad un intervento terapeutico.

I biomarcatori più comunemente utilizzati in ambito oncologico sono:

  • fattori solubili presenti nel sangue
  • mutazioni di geni specifici
  • la sovraespressione di proteine sulla parete cellulare.

L'identificazione e la validazione di biomarcatori offre notevoli vantaggi per alcune applicazioni nella pratica clinica, come la possibilità di selezionare i pazienti che potenzialmente hanno maggiore probabilità di rispondere ad un dato trattamento o la possibilità di monitorare la progressione del tumore durante la terapia.

Per quanto riguarda i marcatori tumorali, proteine che vengono dosate nel sangue, esistono molti limiti di utilizzo:

  • Al momento non si è ancora trovato un solo marcatore tumorale correlato specificatamente ad una singola patologia. In questo modo la possibilità che livelli elevati del marcatore possano rappresentare un falso positivo (ovvero essere rilevati in un individuo non affetto da tumore) deve comunque essere sempre tenuta in considerazione;
  • Perfino i marcatori più sensibili ad una particolare patologia tumorale non presentano gli stessi picchi in tutti i pazienti. Questa affermazione vale soprattutto per la malattia allo stadio iniziale, quando il volume del tumore è di dimensioni limitate con conseguente secrezione più ridotta. E’ per questo che valori entro la norma del marcatore nel siero non escludono la presenza di tumore;
  • Dal momento che il livello sierico dei marcatori riflette la quantità della sostanza secreta dalle cellule tumorali e non specificamente il volume della massa tumorale, l’effettivo livello del marcatore può non servire a quantificare il volume del tumore. Così, in talune circostanze, il paziente che presenti un livello elevato del marcatore può avere un tumore di volume uguale, se non inferiore rispetto ad un diverso soggetto i cui livelli sierici siano molto inferiori.

Marcatori del carcinoma gastrico

L’unico biomarcatore predittivo di risposta del carcinoma gastrico in stadio avanzato ad oggi identificato è il recettore 2 per il fattore di crescita dell’epidermide - HER2.

Nelle cellule normali, la funzionalità delle proteine HER2 riguarda la trasmissione dei segnali di crescita della cellula. Questi segnali, di norma attivati solo in circostanze specifiche, ordinano alla cellula di crescere e dividersi.

Le cellule tumorali HER2 positive (HER2+) presentano una iper-espressione di HER2. Si ritiene che questi livelli eccessivi di HER2 siano responsabili della crescita e della divisione delle cellule tumorali (quindi di un aumento della massa tumorale).

Sebbene HER2 sia maggiormente noto per il suo ruolo nel carcinoma mammario, si stima che la sua sovraespressione interessi il 12-15% dei casi di carcinoma gastrico ed è associata ad una peggiore prognosi.

Ad oggi esiste un trattamento specifico anti-HER2 la cui efficacia è stata comprovata in diversi studi clinici. L’efficacia di questa terapia per i carcinomi gastrici avanzati HER2 positivi (HER2+) ha portato all’integrazione nella pratica clinica routinaria dei test per la determinazione di HER2. In questo modo viene assicurata una selezione accurata dei paziente candidati alla terapia anti HER2.

Il test per la determinazione di HER2 viene eseguito su campioni di tessuto tumorale prelevati durante la biopsia o l’intervento chirurgico. Al momento, benchè estremamente utili, non sono stati ancora validati ulteriori biomarcatori predittivi di risposta.

Sezione a cura della Dott.ssa Elisa Giommoni - Medico Oncologo presso SC Oncologia Medica I AOU Careggi

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