Gli effetti collaterali della chemioterapia
Gli effetti collaterali della chemioterapia costituiscono un aspetto molto importante per la scelta del trattamento. Queste manifestazioni tossiche si determinano in quanto, analogamente alle cellule tumorali, anche quelle sane degli organi normali sono sensibili ai vari farmaci chemioterapici.
E’ dunque possibile che in alcuni pazienti si possano manifestare degli effetti collaterali che spariranno una volta terminata la terapia.
Se il disturbo diventa particolarmente fastidioso e intollerabile, può essere necessario interrompere temporaneamente la somministrazione del farmaco per permettere alle cellule sane di rigenerarsi. L’ assenza di effetti collaterali non significa che la terapia non sia efficace.
Gli effetti collaterali più comuni sono:
Mucosite
Compare in circa il 20% dei pazienti. Consiste in un’infiammazione della mucosa della bocca che va dall’arrossamento a severe ulcerazioni. I sintomi variano dal disagio durante i pasti all’impossibilità di tollerare cibo e fluidi. Il disturbo in genere compare 4 - 5 gg dopo la chemioterapia. E’sempre importante avvertire il medico curante che prescriverà la cura più adatta per alleviare i sintomi.
Alopecia
Durante la chemioterapia si può verificare la caduta parziale o totale dei capelli (alopecia), a cui può essere associata anche la caduta delle ciglia e delle sopracciglia. L'evento si verifica circa 15-20 giorni dopo la prima somministrazione, a volte in modo rapido e massivo. La perdita dei capelli costituisce un serio problema psicologico sia per gli uomini che per le donne e, se non atteso, può essere traumatico. E' importante tuttavia sottolineare che la caduta dei capelli è sempre transitoria e la ricrescita riprende entro circa un mese dal termine della chemioterapia.
Tossicità ematologica
La chemioterapia può determinare una diminuzione dei globuli rossi, delle piastrine o dei globuli bianchi. Questo accade perché i farmaci chemioterapici non riescono a distinguere le cellule maligne da quelle normali, per cui i loro effetti terapeutici spesso non possono essere disgiunti da quelli tossici. Periodicamente il medico curante prescriverà dei prelievi del sangue per controllarne i valori. In genere, l'organismo da solo tende a riportare i valori alla norma ma volte sarà necessaria la prescrizione di farmaci (fattori di crescita) per recuperare prima o per evitare eventuali complicanze.
Nausea e vomito
Sono i due sintomi più frequenti in assoluto e forse anche i più temuti dai pazienti sottoposti a chemioterapia. Si possono associare ad aumento della salivazione, pallore, stanchezza. Alcuni farmaci utilizzati per contrastare il tumore stimolano una particolare area del sistema nervoso, definita centro del vomito.
Nausea e vomito vengono definiti acuti, quando compaiono poche ore dopo la chemioterapia, ritardati, quando insorgono almeno 24 ore dopo ed anticipatori, quando il paziente li riferisce addirittura prima di eseguire la terapia.
Il rischio di avere nausea e vomito è più alto nelle donne, nei giovani, in chi soffre già di mal di mare, mal d’auto o di macchina, in chi ha già eseguito precedenti terapie. L’ansia può facilitare la comparsa di nausea e vomito e peggiorarne i sintomi già esistenti.
Il vostro oncologo ha a disposizione diversi farmaci per contrastare questi sintomi. Ve li prescriverà per prevenire l’ insorgenza del sintomo e per contrastarlo una volta che si è verificato.
Diarrea
Per diarrea si intende la presenza di tre o più scariche al giorno di feci non formate o liquide, con o senza dolore. La chemioterapia può provocare la diarrea, poiché danneggia le cellule sane che rivestono l’intestino crasso e tenue. Inoltre la chemioterapia può velocizzare il transito intestinale. Con alcuni farmaci la diarrea insorge immediatamente dopo il termine della somministrazione, in altri casi a distanza di qualche giorno. La diarrea secondaria a chemio e radioterapia può persistere fino a tre settimane dopo la sospensione della terapia.
Stipsi
Durante la chemioterapia la defecazione può diventare meno frequente e le feci essere dure, secche e difficili da espellere. Alcuni pazienti riferiscono gonfiore addominale e flatulenza. Oltre alla terapia anche l’ansia, la minor attività fisica o lo stare sempre seduti o sdraiati può peggiorare il sintomo.
Alterazione del gusto
Alcuni pazienti qualche giorno dopo la chemioterapia cominciano ad avere alterazioni del gusto e, alimenti che prima piacevano, potrebbero perfino dare nausea. Normalmente il fenomeno regredisce in pochi giorni, altre volte è necessario più tempo. Se questo porta ad ingerire una minore quantità di cibo non bisogna allarmarsi eccessivamente, l’importante è che venga ingerita una giusta quantità di liquidi.
Ansia e depressione
Il paziente che deve affrontare la terapia spesso è impaurito e teme di non riuscire più a condurre una vita normale, di non poter lavorare e di dover dipendere dai propri familiari. Per quanto possibile bisogna cercare di affrontare la situazione con serenità, per superare al meglio i possibili disagi fisici della terapia. E’necessario non isolarsi da familiari o amici e cercare di avere un buon rapporto anche con i medici e gli infermieri. La possibilità di "sfogo" offerta da un colloquio libero ed informale può allentare la tensione e le preoccupazioni connesse alla malattia e alla cura di questa.
Utilizzate questo periodo di cura per dedicare più tempo a voi stessi e alle vostre passioni, o a ciò che vi sarebbe piaciuto fare.
Tossicità cutanea
A volte, soprattutto con l’utilizzo di farmaci biologici, possono insorgere delle manifestazioni cutanee di solito indicate con il termine generico di ‘rash cutaneo’. Le lesioni possono essere differenti sia come caratteristiche (arrossamenti, pustole, eritemi...) sia come intensità e diffusione nel corpo. Insorgono di solito a livello del volto, del dorso e degli arti superiori. Ci possono essere anche alterazioni a livello delle unghie o nella crescita di ciglia e/o sopracciglia.
L’oncologo curante, anche con l’aiuto di un dermatologo, sarà in grado di aiutare il paziente nel gestire nel miglior modo possibile questi fastidi.
Astenia
Sia la malattia che gli stessi trattamenti usati per contrastarla possono determinare un’ intenso affaticamento. Alla stanchezza “fisica” spesso si associa una sorta di “affaticamento mentale”, con difficoltà di concentrazione, scarsa voglia di fare e irrequietezza. Tale sensazione non migliora né col riposo né col sonno. Si manifesta con mancanza o perdita della forza muscolare, facile affaticabilità e scarsa reazione agli stimoli. Può addirittura spingervi a pensare di interrompere il trattamento. Non è una sensazione da sottovalutare e va riferita al medico oncologo.
Inappetenza
L’inappetenza compare nella maggior parte dei pazienti affetti da un tumore che si sottopongono a terapia. Può determinare malnutrizione e calo ponderale. A volte è generalizzata a tutti i cibi, in altri casi si sviluppa il rifiuto solo per alcuni alimenti. E’ un sintomo che non deve essere sottovalutato perché un’eccessiva perdita di peso potrebbe influenzare il vostro decorso clinico e la prognosi del tumore.
Sezione a cura della Dott.ssa Elisa Giommoni - Medico Oncologo presso SC Oncologia Medica I AOU Careggi