Percorso diagnostico
Nel caso di sospetta neoplasia polmonare il paziente viene avviato ad una serie di esami che vengono decisi in base alla singole situazioni.
L’esame clinico è il primo ad essere eseguito dal medico curante che analizza eventuali fattori di rischio (abitudine al fumo, familiarità, esposizione per lavoro ad agenti tossici...) ed i sintomi riferiti dal paziente (tosse, dolore, febbre, dispnea...).
E’ importante riferire al medico anche cose che possono sembrare banali, come un cambiamento delle caratteristiche della tosse, del tono della voce o una dispnea di nuova insorgenza.
In una parte dei casi di carcinoma polmonare, la sintomatologia d’esordio e la radiografia del torace spesso permettono di ipotizzare la diagnosi. Tuttavia bisogna considerare che il 20% delle radiografie non evidenziano lesioni neoplastiche, sia a presentazione nodulare che sotto forma di addensamenti paracentrali, per cui a fonte di un dubbio diagnostico di imaging o clinico è indicata la tomografia computerizzata.
"La fase diagnostica e la successiva stadiazione clinica richiedono l’impiego razionale delle metodiche attualmente disponibili. Un approccio di tipo sequenziale prevede l’esecuzione del radiogramma toracico, il confronto con eventuali radiogrammi precedentemente effettuati, l’esame obiettivo, la TC del torace con mezzo di contrasto, l’esecuzione della broncoscopia (con accertamento dell’eventuale estensione endobronchiale della lesione), la definizione di natura dell’addensamento toracico tramite l’esame cito-istologico e la valutazione dell’entità della estensione intratoracica od extratoracica della lesione."
Collateralmente occorre verificare l’operabilità in rapporto ad altre condizioni mediche quali la funzione respiratoria, cardiovascolare e metabolica1.
Sezione a cura della Dott.ssa Serena Ricciardi – Medico oncologo presso I° Pneumologia Oncologica, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Referenze
- Linee guida AIOM 2019