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Terapia del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC)

Negli ultimi anni vi è stata una evoluzione delle strategie terapeutiche nel NSCLC e l’introduzione nella pratica clinica di nuovi farmaci attivi. In particolare le tre diverse modalità terapeutiche (chirurgia, radioterapia, chemioterapia) vengono usate spesso in combinazione, con l’obiettivo primario del miglioramento della sopravvivenza e della qualità di vita dei pazienti.

Stadio I-II

I pazienti che dopo un’accurata stadiazione risultano affetti da tumore del polmone stadio I-II possono sicuramente beneficiare, qualora le loro condizioni cliniche lo permettano, di un intervento chirurgico. Come già detto il tipo di chirurgia dipende dalla localizzazione e dalla dimensione del tumore primitivo.

A volte, nei pazienti che non sono candidabili all’intervento per la presenza di comorbidità, si puo’ ricorrere alla radioterapia stereotassica.

I pazienti allo stadio II radicalmente operati possono trarre vantaggio da una successiva chemioterapia adiuvante con un regime di polichemioterapia contenente platino.

Stadio III

I pazienti affetti da NSCLC sottoposti ad intervento chirurgico allo stadio III dovrebbero essere successivamente sottoposti a chemioterapia adiuvante con un regime a due farmaci contenente platino. I pazienti con linfonodi mediastinici clinicamente evidenti (N2) verranno anche valutati per un’ eventuale radioterapia post-operatoria.

Nei pazienti affetti da NSCLC N2 è possibile ricorrere ad un breve periodo di chemioterapia (di solito si utilizzano regimi a due farmaci contenenti platino), associata o meno a radioterapia, per indurre una regressione del tumore a uno stadio inferiore che potrebbe rendere operabili casi inizialmente considerati non resecabili.

Nei pazienti affetti da NSCLC stadio IIIA-N2 non resecabile o stadio IIIB viene di solito raccomandato un trattamento con chemio e radioterapia. Sarà il medico oncologo insieme al collega radioterapista ad optare per un trattamento sequenziale (prima la chemioterapia poi la radioterapia) o concomitante (chemio e radioterapia eseguite contemporaneamente).

In considerazione della complessità di alcune situazioni, è bene rivolgersi a centri specializzati nel trattamento della patologia toracica in cui sia possibile eseguire una valutazione oncologica multi-disciplinare prima di intraprendere qualunque iter terapeutico.

Stadio IV

Nei pazienti in stadio IV le opzioni terapeutiche includono la chemioterapia e la radioterapia palliativa. Lo scopo della terapia è quello di controllare la sintomatologia, di migliorare la qualità di vita e prolungare la sopravvivenza.

In presenza di un istotipo adenocarcinoma, carcinoma a grandi cellule, NSCLC non altrimenti specificato (NAS) (molto piu’ raramente in caso di carcinoma squamoso) il medico oncologo prima di iniziare qualunque trattamento chiederà al patologo di determinare o meno la presenza della mutazione EGFR. In presenza di tale mutazione, l’opzione migliore di trattamento è rappresentata dai farmaci biologici, diretti contro la mutazione in questione.

In assenza di mutazione EGFR il trattamento standard per il paziente affetto da NSCLC è rappresentato da un regime a due farmaci contenente platino.

L’oncologo può scegliere attualmente varie combinazioni di farmaci la cui efficacia è stata provata in studi clinici e che rientrano tra i “farmaci di III generazione”

Sezione a cura della Dott.ssa Serena Ricciardi – Medico oncologo presso I° Pneumologia Oncologica, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

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